FLIPPED CLASSROOM: COS’E’?
Con il termine flipped classeroom si fa riferimento a una metodologia che, attraverso l’uso delle tecnologie didattiche, capovolge il tradizionale schema di insegnamento e apprendimento e il rapporto docente e discente.
I materiali didattici vengono introdotti all’interno dell’ambiente virtuale per l’apprendimento, una sorta di piattaforma di e-leraning.
Per approfondire un contenuto o un tema non si adoperano solo testi scritti ma anche audio, video, simulazioni e materiali fruibili in internet. Gli studenti approfondiscono a casa, prima della lezione, il tema proposto in modo da lasciare spazio per attuare una serie di esperienze di apprendimento attivo che si svolgono per lo più in piccolo gruppo. La classe non è più il luogo di divulgazione delle nozioni, ma lo spazio di lavoro e dibattito dove si impara ad utilizzarle nel confronto con i pari e con l’insegnante.
La classe diventa il luogo in cui lavorare secondo il metodo del problem solving cooperativo in cui discutere e realizzare, con l’aiuto dell’inseganante, attività di tipo laboratoriale ed esperimenti didattici reali o virtuali.
Il primo step per un’attività di flipped classroom consiste nell’identificare una piattaforma di e-learning , quale ambiente dove raccogliere, organizzare e condividere risorse e percorsi formativi, strutturati dai docenti stessi.
FLIPPED CLASSROOM: UN PROCESSO IN PIU’ FASI
Il processo segue diverse fasi
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L’insegnante seleziona o prepara molto diligentemente risorse video, risorse multimediali, libri o e-book che devono essere catalogati all’interno di una piattaforma online realizzata per gli studenti.
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L’insegnante consegna per casa agli studenti i video o risorse su un argomento che in seguito sarà trattato in classe.
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Gli studenti a casa si connettono allo spazio virtuale nel quale hanno a disposizione i materiali didattici che il docente ha selezionato o creato per loro e possono utilizzarli in qualsiasi momento, adoperandoli più volte fino a quando i concetti non sono chiari.
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In seguito, l’insegnante a scuola fornisce chiarimenti, compie esercitazioni e qualsiasi attività funzionale ad una migliore comprensione (compiti, risoluzione di problemi, studio di casi, attvità di apprendimenti).
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Gli alunni in classe riportano le conoscenze acquisite, rispondono alle domande, elaborano testi.
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L’insegnanante testa il livello raggiunto attraverso quiz online
L’aspetto più interessante di questa metodologia è fondato dall’intero setting didattico che viene rivisto nell’ottica di massimizzare una risorsa che sempre di più scarseggia nella scuola.
La relazione tra insegnante e studente si modifica completamente dal momento che lo studente diviene sempre più protagonista del processo di apprendimento e, sopratutto, si responsabilizza anche grazie alla collaborazione con i pari, rispetto ai progressi o alle difficoltà che incontra durante lo studio.
Flipped Classroom: punti di forza
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Aiuta gli studenti ad accedere ai materiali da casa, a prendere appunti, scambiare informazioni.
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Aiuta i docenti ad ottenere feedback dagli studenti, indicare il loro progresso e incoraggiare la collaborazione.
Flipped Classroom: punti di debolezza
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Vengono penalizzati i rapporti interpersonali.
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E’ richiesta una specifica attenzione nella fase di programmazione delle attività e di selezione dei materiali didattici.
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La registrazione delle lezioni richiede molto tempo.
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Gli studenti possono sentirsi smarriti quando utilizzano il materiale online.
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E’ necessario rivedere il curriculo scolastico.
Il Flipped Classroom è un metodo valido, ma da usare in maniera equilibrata e opportuna, identificando l’argomento e il momento scolastico che più si presta all’utilizzo del metodo.
Autrice: Marisa De Domenico, Psicologa Esperta in Orientamento scolastico e D.S.A.