Studenti Savant : Genialità Straordinarie, Sfide Quotidiane

La sindrome di Savant è una rara condizione neurologica che si manifesta in individui con disabilità
dello sviluppo, in particolare nello spettro autistico, accompagnata da abilità eccezionali in uno o
più ambiti specifici come la matematica, la musica, la memoria, l’arte o il calcolo del tempo. Anche
se solo una piccola percentuale delle persone con disturbi dello spettro autistico presenta questa
sindrome, essa suscita un grande interesse in ambito educativo, psicologico e neuroscientifico,
soprattutto quando emerge in contesti scolastici. La sindrome di Savant è stata descritta per la prima
volta nel XIX secolo e continua a rappresentare una delle manifestazioni più enigmatiche della
mente umana. Si stima che meno del 10% delle persone con autismo possa presentare caratteristiche savant.

Tuttavia, la sindrome non è esclusiva dell’autismo e può presentarsi anche in soggetti
neurotipici dopo danni cerebrali (sindrome di Savant acquisita).Gli studenti con sindrome di Savant
spesso mostrano capacità che superano di gran lunga la media in uno specifico dominio, pur
presentando difficoltà in altri ambiti fondamentali della vita quotidiana o dell’apprendimento. Ad
esempio, possono essere in grado di riprodurre brani musicali complessi dopo un solo ascolto,
risolvere calcoli matematici avanzati mentalmente, oppure disegnare paesaggi dettagliatissimi dalla
memoria. Tuttavia, queste abilità straordinarie convivono con deficit nelle competenze sociali,
linguistiche o cognitive generali. Nel contesto scolastico, individuare la sindrome di Savant può
essere una sfida. Gli insegnanti possono notare che uno studente con difficoltà nel linguaggio o
nella comunicazione manifesta invece una padronanza sorprendente in certi compiti. Il rischio è che
queste capacità vengano ignorate o, al contrario, sovrastimate, senza considerare il quadro
complesso del bambino. È quindi essenziale una collaborazione tra scuola, famiglia e professionisti
(psicologi, neuropsichiatri, terapisti) per una corretta valutazione. Per gli studenti con sindrome di
Savant, l’approccio educativo deve essere altamente personalizzato. Le strategie didattiche
dovrebbero valorizzare i loro talenti speciali come leva per favorire l’apprendimento in altri ambiti.
Ad esempio, un alunno con talento musicale può essere motivato attraverso l’integrazione della
musica nell’insegnamento di altre materie. Al contempo, è necessario lavorare sulle abilità
deficitarie con pazienza e strategie mirate, promuovendo l’autonomia e l’integrazione sociale. Uno
dei principali obiettivi dell’educazione inclusiva è riconoscere e sviluppare il potenziale unico di
ogni studente, anche – e soprattutto – quando si manifesta in forme non convenzionali. La sindrome
di Savant rappresenta un esempio estremo e affascinante di come il talento possa emergere in
contesti di disabilità. Riconoscere, supportare e valorizzare questi studenti significa non solo aiutarli
a realizzarsi, ma anche contribuire a una scuola più equa, ricca e diversificata. Questi studenti
spesso non hanno un’intelligenza globale superiore alla media (possono anche avere un QI sotto la
norma), ma mostrano “isole di genialità”. Essi calcolano in pochi secondi che giorno della
settimana cadeva una data di secoli fa, ricordano dettagli infiniti di libri letti o eventi vissuti.
Disegnano intere città dopo un solo sguardo, riproducono pezzi musicali senza bisogno di spartiti.


Strategie Educative Specifiche
Gli educatori possono svolgere un ruolo fondamentale nello sviluppo armonico degli studenti con
sindrome di Savant. Alcuni approcci efficaci includono una didattica basata sui punti di forza:

  • usare il talento savant per motivare l’apprendimento (es. usare la musica per insegnare matematica),
  • l’uso di strumenti visivi e concreti: molti savant apprendono meglio attraverso immagini e materiali
    tangibili;
  • un lavoro su autonomie personali e sociali: per evitare che il talento mascheri le difficoltà
    nella vita pratica e nelle relazioni; il collegamento tra passioni e curricolo: valorizzare i loro
    interessi specifici (es. treni, numeri, mappe) nel contesto scolastico.

Un rischio frequente è quello della sovraidentificazione: famiglie o insegnanti potrebbero
concentrare tutta l’attenzione sul talento, trascurando il benessere globale del ragazzo.

D’altra parte, può anche verificarsi il contrario: lo studente viene considerato solo in base alle sue difficoltà e non
gli viene data l’opportunità di sviluppare il suo potenziale.

La gestione emotiva è spesso
problematica: l’ansia, le ossessioni e l’isolamento sociale sono frequenti. Per questo è importante un
accompagnamento psicologico, anche se non sempre necessario in forma clinica. Una scuola
inclusiva dovrebbe: adottare piani educativi individualizzati (PEI) flessibili, offrire supporto
psicopedagogico costante; garantire formazione specifica agli insegnanti; promuovere la
consapevolezza tra i compagni di classe, affinché non ci sia né idolatria né esclusione.

Conclusione
La sindrome di Savant, nella sua rarità, ci ricorda quanto sia variegato e misterioso il
funzionamento del cervello umano. In ambito scolastico, riconoscere e accompagnare questi
studenti con attenzione, equilibrio e rispetto può aprire nuovi orizzonti non solo per loro, ma per
tutta la comunità educativa. Affrontare la sindrome di Savant nell’ambiente scolastico richiede un
approccio attento, personalizzato e multidisciplinare. Di seguito ti fornisco una guida pratica
suddivisa in aree fondamentali per gestire efficacemente la presenza di uno studente con questa
condizione all’interno della scuola. L’obiettivo non è “sfruttare” il talento, ma aiutare lo studente a
crescere in modo equilibrato, sviluppando competenze scolastiche, sociali ed emotive, affinché
possa esprimere il proprio potenziale senza rinunciare al benessere.

Autrice : Marisa De Domenico – Psicologa esperta in Orientamento Scolastico e D.S.A.