LE FOBIE: PAURA DEGLI INSETTI E SUO SIGNIFICATO

 

La paura è un’emozione fondamentale, poiché ci indica il pericolo e la necessità di metterci in salvo.
Ma  cosa succede quando la paura diventa “senza controllo” davanti a esseri apparentemente innocui?
E’ il caso della paura degli insetti (entomofobia), anche se molti studiosi sono concordi nell’affermare che più che di paura si possa parlare di disgusto, un’emozione ben diversa.

Da cosa deriverebbe il disgusto?

E’ un’emozione atavica , derivata dal fatto che da sempre, nel cibo avariato si trovino degli insetti: sentiamo, quindi, l’esigenza di scacciarli o evitarli perché ci ricordano inconsciamente il cibo andato a male o comunque una situazione “non sana”.

Ma cosa ci vuole dire la fobia in generale?

Ogni fobia ha una componente di repulsione e di attrazione inconsapevole verso l’oggetto temuto. Questo conflitto non elaborato a livello cosciente, viene proiettato  su di un oggetto esterno, in modo da poter  controllare questa sensazione o almeno darci l’illusione di farlo; in questo modo diventa circoscritta ed evitabile.

In generale provare paura o disgusto per gli insetti , anche e soprattutto per quelli  completamente innocui, sta a simboleggiare la paura di entrare in contatto con la propria emotività, che non si riesce a gestire, temendo dunque di perderne il controllo.

La paura degli insetti, più nello specifico, secondo la psicologia dinamica , sembra essere correlata alla paura degli schemi, delle sorprese e degli imprevisti.

In genere chi soffre di entomofobia a livello patologico ha dimostrato avere tratti di personalità evitante e ha fortemente paura di essere giudicato.

Ogni insetto ha un significato

Attraverso l’analisi della fobia o disgusto per un determinato insetto, il terapeuta potrà ricavare maggiori informazioni su quale “blocco” emotivo si è venuto a formare nel paziente.

 

 

 

Fonte :http://www.cittadellascienza.it/science-centre/insettiecompany/

 

 

PAURA DELLE FORMICHE (mirmecofobia)

Un collega , tempo fa , mi descrisse il caso di una paziente che era profondamente infastidita e disgustata dalle formiche , tanto da girare per casa con un DDT in mano ogni giorno. Ordinava ai suoi figli di ucciderle qualora le vedessero e non tollerava la minima presenza del laborioso insetto. Scavando più a fondo, emerse sia un’esperienza negativa pregressa, risalente all’infanzia, sia una “rivalità” inconscia con l’insetto in questione: la donna proiettava sulle formiche , il proprio essere sempre in movimento, sempre al lavoro, aspetto di sé che non tollerava più , ma che faceva fatica ad ammettere. Le formiche erano là a ricordarle sia il trauma che un aspetto di se che lei rifiutava inconsciamente.

 

 

PAURA DEI RAGNI (aracnofobia): la paura dei ragni è una paura ancestrale. Insieme a quella dei serpenti , affonda le sue radici in epoca antica, quando i nostri antenati, vivendo a stretto contatto con la natura, sentivano minacciata la propria incolumità dal veleno di questi animali. Andando all’aspetto imbolico, il ragno rappresenta qualcosa che ci può “intrappolare e rendere altamente vulnerabili, ino a d essere addirittura letale: il ragno tesse lentamente la tela dove intrappola le sue vittime.

PAURA DEI VERMI (elmintofobia): la paura dei vermi affonda le radici nella paura di morire e di essere contaminati. Spesso è riconducibile ad un trauma subito in tenera età , quando gli adulti attorno a noi ci condizionano anche con modi di dire e di fare “ Se non la smetti, ti faccio venire i vermi dalla paura”, “ Stai attento mentre mangi la mela : ci può essere il verme che poi ti si infila nello stomaco “. In linea di massima il verme evoca in noi il senso del viscido, di qualcosa che strisciando si può impossessare di noi.

 

ESITONO TERAPIE EFFICACI?

In generale le fobie possono essere trattate e risolte con una psicoterapia cognitivo-comportamentale che

ha un’elevata efficacia nel trattamento delle stesse e nella gestione delle emozioni, quali appunto la paura.

Esitono varie tecniche cognitivo comportamentali  e nel caso specifico  si tratta di aiutare la persona a sostituire modelli irrazionali con nuovi modi realistici di valutare l’effettiva pericolosità dell’animale temuto, affiancando anche tecniche di rilassamento per tenere lontane l’ansia e reazioni di fuga.

In conclusione, agli occhi di una persona non affetta da queste fobie, il comportamento di un fobico può sembrare anche bizzarro, ma è necessario avere rispetto e non sminuire mai ciò che l’altro sente.

Perche?

Perchè dietro ogni fobia c’è ben più della fobia stessa.

Ogni fobia risale a un’angoscia infantile e ne è la continuazione,

anche quando ha un altro contenuto e deve quindi essere diversamente denominata(S.Freud)

 

E’ necessario, dunque, rivolgersi ad un professionista per superare la fobia e approfondire la conoscenza di se stessi e dei propri vissuti.

Autrice: Laura Muscarella, Psicologa Psicodiagnosta

 

Un commento

  1. Thank you!!1

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.