I BAMBINI E IL CIBO

Nella mia esperienza di Psicologa dell’età evolutiva ho spesso incontrato genitori che si lamentano dei “capricci” dei loro bimbi a tavola.
Il cibo è l’elemento primario per un essere umano, insieme al nutrimento la madre veicola l’affetto, il calore che serve al bambino per crescere in maniera sana e sviluppare al meglio le proprie facoltà cognitive.
Spesso i genitori si allarmano in maniera eccessiva davanti ai rifiuti del proprio figlio o figlia di mandar giù la minestra e così , ogni volta, il momento del pranzo o della cena , o persino della colazione, diventa un momento di tensione che va ad alimentare e accrescere il rifiuto del bambino davanti al cibo.
Cosa fare dunque per uscire da questo circolo vizioso?
Innanzitutto, a mio avviso, i genitori devono :
-Riconoscere la propria ansia derivata da questi continui rifiuti, imparare a controllarla e rivolgersi al pediatra per un consiglio, spiegando da quanto tempo il bambino rifiuta il cibo e tutti i particolari inerenti. Ciò potrà tranquillizzarli sull’oggettività o meno del fatto. Ad esempio: un bambino sovralimentato nel primo anno di vita è molto probabile che tenderà a mangiare meno nel secondo anno.

-Non usare toni ricattatori o minacciosi (“Se non mangi non guardi la tv, non giochi..etc…) o rimproveri volti ad instaurare sensi di colpa (“Fai un’offesa ai bimbi poveri,vergognati!”).
-Evitare di insistere.
-Instaurare un dialogo volto a capire (e non a giudicare) le reali motivazioni del bambino.
-Provare a raccontare una fiaba mentre si è a tavola: spesso il racconto di una fiaba allenta le tensioni e crea un clima più sereno . A tal proposito cito ancora il libro della Dottoressa A. Oliviero Ferraris “Prova con una storia”, dove è presente una favola intitolata “Formichino che non mangia un bocconcino”.
A seconda dell’età del bambino si possono adottare diversi comportamenti, tutti volti comunque a comprendere cosa si nasconde dietro tale rifiuto.
Spesso è la richiesta di attenzione e affetto per un periodo delicato e complesso che il vostro figlio sta attraversando (nascita di una sorellina o di un fratellino, problemi a scuola coi compagni o nei compiti, passaggio da età infantile a prima adolescenza..).

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