Le dipendenze comportamentali: Il ruolo della psicologia nel trattamento delle nuove forme di addiction

 

Le dipendenze sono fenomeni psicopatologici complessi che coinvolgono una serie di comportamenti compulsivi legati all’assunzione di sostanze o alla partecipazione a determinate attività. Sebbene le dipendenze siano tradizionalmente associate all’uso di droghe, alcol o tabacco, negli ultimi decenni è emerso un panorama sempre più ampio di dipendenze comportamentali che non riguardano direttamente l’uso di sostanze, ma che sono ugualmente distruttive per la vita degli individui. Tra queste, la dipendenza da Internet, i disturbi da gioco d’azzardo e l’iperattività sessuale stanno suscitando crescente attenzione sia nel campo della ricerca che nella pratica terapeutica.

Questo articolo si propone di esplorare le dipendenze comportamentali, esaminandone le cause, i meccanismi psicologici sottostanti e le opzioni terapeutiche disponibili per trattarle. L’obiettivo è comprendere come i professionisti della psicologia possono affrontare e trattare questi disturbi, con un focus particolare sulle dipendenze da Internet e da gioco d’azzardo, due delle forme più prevalenti e pericolose di addiction comportamentale.

Definizione e distinzione tra dipendenze da sostanze e dipendenze comportamentali

Le dipendenze comportamentali, note anche come “dipendenze non legate a sostanze”, sono caratterizzate dall’incapacità di controllare un comportamento che porta a conseguenze negative, anche in assenza di una sostanza fisicamente tossica. A differenza delle dipendenze da sostanze, che coinvolgono l’assunzione di sostanze psicotrope che alterano il funzionamento del sistema nervoso centrale (come l’alcol, la cocaina, l’eroina, ecc.), le dipendenze comportamentali sono legate a attività socialmente accettate, come il gioco, l’uso della rete, o lo shopping.

Sebbene le dipendenze comportamentali non implichino necessariamente l’uso di una sostanza, condividono con le dipendenze da sostanze una serie di caratteristiche comuni, tra cui la perdita di controllo, il desiderio irresistibile di impegnarsi in un comportamento specifico e la persistenza di tale comportamento nonostante le sue conseguenze dannose per la vita sociale, professionale e familiare dell’individuo (Grant & Potenza, 2004).

Le dipendenze comportamentali, come quelle da Internet e gioco d’azzardo, sono definite dal DSM-5 come “disturbi da comportamenti compulsivi” e sono riconosciute come patologie mentali gravi, anche se il trattamento e la comprensione di queste dipendenze sono ancora in fase di sviluppo rispetto a quelle da sostanze (American Psychiatric Association, 2013).

La dipendenza da Internet: un’addiction moderna

La dipendenza da Internet è una delle forme di dipendenza comportamentale che ha acquisito particolare attenzione con l’espansione dell’uso delle tecnologie digitali. Definita come l’uso eccessivo e incontrollato di Internet che interferisce con la vita quotidiana dell’individuo, la dipendenza da Internet coinvolge in modo particolare attività come il gaming online, l’uso dei social media, e la navigazione continua in cerca di gratificazione immediata.

Molti degli individui dipendenti da Internet sono attratti da esperienze che offrono gratificazione immediata e continua, come i giochi online, che stimolano il sistema di ricompensa cerebrale. Il gioco d’azzardo online è un esempio di come l’uso eccessivo di Internet possa assumere la forma di una dipendenza comportamentale, in cui la persona si trova intrappolata in un ciclo continuo di ricerca di emozioni e ricompense (Kuss et al., 2014). Questo comportamento può portare a gravi conseguenze psicologiche, tra cui l’isolamento sociale, la disfunzione familiare e una progressiva riduzione delle performance lavorative o scolastiche.

Il fenomeno della dipendenza da Internet è legato a una disfunzione nel sistema di ricompensa del cervello, che coinvolge neurotrasmettitori come la dopamina. La dopamina è il neurotrasmettitore principale coinvolto nel processo di ricompensa e motivazione e viene rilasciata quando un individuo riceve una gratificazione, che nel caso delle dipendenze da Internet avviene tramite il raggiungimento di obiettivi virtuali o la condivisione di contenuti sui social media (Young, 2004).

La continua ricerca di gratificazione tramite Internet, così come nel caso delle dipendenze da sostanze, porta alla modifica dei circuiti cerebrali legati al controllo degli impulsi e alla regolazione emotiva. Ciò rende difficile per l’individuo interrompere il comportamento compulsivo, nonostante il danno che questo causa alle proprie relazioni personali e professionali.

La dipendenza da gioco d’azzardo: comportamento compulsivo e meccanismi psicologici

Il gioco d’azzardo patologico è un’altra forma di dipendenza comportamentale che ha un impatto significativo sulla vita degli individui. Sebbene sia spesso associato a perdite finanziarie devastanti, il gioco d’azzardo compulsivo ha anche gravi ripercussioni psicologiche, come ansia, depressione e disfunzioni interpersonali.

Il gioco d’azzardo patologico è caratterizzato dalla necessità di scommettere denaro o altri beni in modo compulsivo e incontrollato, nonostante le conseguenze negative.

A differenza di altre dipendenze comportamentali, il gioco d’azzardo si basa su un meccanismo psicologico di “fraintendimento del rischio”, che porta l’individuo a sovrastimare le proprie possibilità di vincita (Ladouceur et al., 2003). Gli individui con questa dipendenza tendono a ignorare o minimizzare i rischi di perdita e a continuare a giocare nonostante i danni economici e sociali.

I meccanismi neurologici alla base della dipendenza da gioco d’azzardo sono simili a quelli di altre dipendenze, in quanto coinvolgono il sistema della dopamina e il circuito della ricompensa. L’euforia associata alla vittoria, anche se rara, rafforza il comportamento compulsivo di gioco, creando un ciclo in cui il gioco d’azzardo diventa una modalità di coping per affrontare il disagio emotivo, come lo stress e la frustrazione (Petry, 2006).

Fattori psicologici e sociali nelle dipendenze comportamentali

Le dipendenze comportamentali sono influenzate da una combinazione di fattori psicologici, biologici e sociali. Dal punto di vista psicologico, i disturbi emotivi, come l’ansia e la depressione, sono comuni tra gli individui con dipendenze comportamentali.

Il ricorso a comportamenti compulsivi, come il gioco d’azzardo o l’uso eccessivo di Internet, viene spesso utilizzato come modalità per far fronte a emozioni difficili da gestire (Griffiths, 2011). Le persone con dipendenze comportamentali tendono a sviluppare una bassa autostima e una scarsa capacità di affrontare lo stress in modo adattivo, il che le rende più vulnerabili alla dipendenza.

I fattori sociali giocano un ruolo cruciale nel rinforzare i comportamenti compulsivi. L’accesso continuo a Internet, la pressione sociale derivante dall’uso dei social media e l’esposizione a modelli di comportamento impulsivo attraverso i media contribuiscono a creare un ambiente favorevole alla dipendenza. Inoltre, la solitudine e l’isolamento sociale sono fattori di rischio significativi per lo sviluppo di dipendenze comportamentali (Kuss & Griffiths, 2017).

Trattamenti psicologici per le dipendenze comportamentali

Il trattamento delle dipendenze comportamentali richiede un approccio integrato che combini terapia cognitivo-comportamentale, interventi psicoeducativi e, se necessario, supporto farmacologico.

La terapia cognitivo-comportamentale (CBT) è particolarmente utile per affrontare le dipendenze comportamentali, poiché aiuta gli individui a identificare e modificare i pensieri e le credenze disfunzionali che alimentano il comportamento compulsivo (Beck, 2011). Ad esempio, nel caso della dipendenza da gioco d’azzardo, la CBT può essere utilizzata per insegnare ai pazienti a riconoscere e sfidare le illusioni di controllo e le distorsioni cognitive che giustificano il comportamento.

In alcuni casi, il trattamento farmacologico può essere utile, soprattutto se il paziente presenta in comorbilità alla dipendenza anche disturbi psicologici, come ansia o depressione. Farmaci come gli SSRI (Inibitori Selettivi della Ricaptazione della Serotonina) sono stati utilizzati per trattare la dipendenza da gioco d’azzardo e altre forme di dipendenza comportamentale, mostrando risultati promettenti (Petry et al., 2007).

Conclusioni

Le dipendenze comportamentali sono un fenomeno complesso che coinvolge diversi aspetti psicologici, neurologici e sociali. Mentre le dipendenze da sostanze sono ben consolidate nella pratica terapeutica, le dipendenze comportamentali stanno guadagnando attenzione per la loro crescente diffusione e il loro impatto devastante sulla vita degli individui.

Il trattamento di queste dipendenze richiede un approccio multidisciplinare che riconosca l’importanza di trattare sia il comportamento compulsivo che le cause sottostanti.

Il coinvolgimento attivo del paziente, insieme a un supporto terapeutico adeguato, è fondamentale per il successo del trattamento.

Autrice : Beatrice Leonello – Psicologa

Bibliografia

  • American Psychiatric Association. (2013). Diagnostic and statistical manual of mental disorders (5th ed.). Arlington, VA: American Psychiatric Publishing.
  • Beck, A. T. (2011). Cognitive therapy: A 40-year retrospective. Journal of Consulting and Clinical Psychology, 79(3), 444-451.
  • Grant, J. E., & Potenza, M. N. (2004). Pathological gambling: A clinical review. Journal of the American Medical Association, 291(13), 1410-1419.
  • Griffiths, M. D. (2011). The therapeutic aspects of internet use. Cyberpsychology, Behavior, and Social Networking, 14(9), 613-618.
  • Kuss, D. J., & Griffiths, M. D. (2017). Social networking sites and addiction: Ten lessons learned. International Journal of Environmental Research and Public Health, 14(3), 311.
  • Kuss, D. J., Griffiths, M. D., Karila, L., & Billieux, J. (2014). Internet addiction: A systematic review of epidemiological research for the last decade. Current Pharmaceutical Design, 20(25), 4026-4052.
  • Ladouceur, R., Jacques, C., & Laliberté, M. (2003). Cognitive treatment of pathological gambling: A controlled study. Journal of Gambling Studies, 19(1), 33-50.
  • Petry, N. M. (2006). Psychological treatments for pathological gambling. American Journal of Psychiatry, 163(4), 481-487.
  • Petry, N. M., Stinson, F. S., & Grant, B. F. (2007). Comorbidity of DSM-IV pathological gambling and other psychiatric disorders: Results from the National Epidemiologic Survey on Alcohol and Related Conditions. Journal of Clinical Psychiatry, 68(6), 783-793.
  • Young, K. S. (2004). Internet addiction: A new clinical phenomenon and its consequences. American Behavioral Scientist, 48(4), 402-415Fine modulo.