Mindfulness: la relazione tra attenzione, concentrazione e apprendimento nel bambino

Mindfulness è un termine che nasce in USA ad opera di J. Kabat Ziin, il celebre psichiatra che sperimentò a partire dagli anni settanta  come pioniere  le tecniche meditative della tradizione buddhista che egli stesso praticava  in un contesto clinico-psichiatrico. Fu nella clinica della University of Massachusett  Medical School  che fu collaudato il primo trattamento mindfulness  per la riduzione dello stress  ottenendo risultati statisticamente significativi, tanto che il Mindfulness Based Stress Reduction tutt’oggi è utilizzato in svariati contesti, a fini preventivi e curativi.

 

Mindfulness significa essenzialmente ‘presente consapevolezza’, essa è l’abilità dell’individuo a rimanere in uno stato di concentrazione e di presenza mentale  in assenza di pensiero discorsivo.  Le scienze cognitive di terza generazione ci suggeriscono che,  quando la mente è in modalità mindfulness, essa è attenta, ricettiva, comprende i significati e le funzioni dei vari oggetti, persone ed esperienze in modo molto diretto.  In più, in questo stato mentale di presenza non giudicante,  sono assenti le emozioni distruttive, la mente è in uno stato di equanimità e di sottile gioiosità, esso è il terreno fertile per l’intuizione (Segal Z. et all., 2006).

Fonte : www.adesso-online.de

 

Una mente attenta all’interno è maggiormente in grado di imparare e ricordare con successo  ed è per questo che negli ultimi anni illustri psicologi e  neuroscenziati  come D. Goleman e  R. Davidson    hanno studiato attraverso metodi scientifici,   la relazione che lega  l’ attenzione selettiva  all’ apprendimento.

L’Attenzione Selettiva coincide con la mindfulness  nel senso che lo stato mentale in modalità  mindfulness  è una condizione fondamentale e propedeutica  per generare l’attenzione selettiva.   L’Attenzione Selettiva è in sintesi  la capacità della mente di rimanere focalizzata su un compito  senza farsi  trascinare via dalle distrazioni sensoriali o dalle distrazioni emozionali dei pensieri e delle correnti emotive. I centri neurali dell’attenzione selettiva sono le regioni prefrontali del cervello mediate dalla corteccia cingolata anteriore (Goleman D., 2013).

Quando la coscienza  del  bambino (o l’adulto) è in uno stato ricettivo di attenzione , lo stimolo genera nella mente dei  modelli mentali che vengono confrontati con quelli già presenti in memoria a lungo termine e  servono per comprendere, o  capire  se si vuole, i significati e le funzioni degli oggetti percepiti dai sensi.  Poi  attraverso meccanismi di assimilazione e accomodamento degli schemi cognitivi (Gangemi et all., 2003) e la creazione di nuove connessioni neurali  possono  avvenire i nuovi apprendimenti.  Quando la mente è invece intasata di emozioni e pensieri  distruttivi essa attiverà  proprio quei  modelli mentali innescati dai pensieri e dalle emozioni distruttive  stesse, ostacolando per interferenza il processo di apprendimento.   Ricerche mostrano che anche il bombardamento  sensoriale sembra non essere una condizione ideale per l’apprendimento, le luci dei monitor, le suonerie dei cellulari, l’intrusione dei messaggi dei social network  e perfino il navigare sul web non sono degli stimoli che inducono la mente in uno stato di reale rilassamento, gli  autori concludono che è molto meglio fare una passeggiata in un parco, guardare un quadro  o giocare con i propri figli sulla spiaggia (Goleman D., 2013),  chissà che  gli antichi  insegnanti  greci che insegnavano per lo più  oralmente passeggiando insieme  ai propri studenti , non avevano quasi  una consapevolezza da  neuroscenziati.

Come trasportare tutti questi dati scientifici in metodi pratici? Semplice, basta aver presente che le migliori condizioni per l’apprendimento sono  le emozioni costruttive che l’insegnante riesce in qualche modo ad attivare nella mente degli alunni, esse predispongono  la base neurale dove i processi mentali  dell’apprendimento potranno  funzionare. Ricerche mostrano che l’emozione peggiore per l’apprendimento è  sicuramente la rabbia, essa ha un fortissimo impatto negativo sulla mente, lede l’autostima e distrugge il sistema immunitario, attivando il circuito  neuropsicologico dello stress.  Emozioni costruttive sono invece l’empatia, la compassione, la gioia e la neutralità  emozionale , esse predispongono all’attivarsi del circuito dopaminergico della gratificazione e del piacere , essenziale per la creazione di  nuove connessioni neurali e per il benessere psicologico.

Il bambino è molto predisposto ed influenzato dalle emozioni distruttive e poiché ha un sistema neuropsicologico  ancora immaturo tende ad introiettare  oltre alle informazioni di natura concettuale, soprattutto gli schemi relazionali sé-altro, veicolati proprio dagli adulti significativi. Ricerche hanno dimostrato che le relazioni di attaccamento connaturate da ansia, evitamento e ambivalenza affettiva  promuovono disturbi mentali che si ripercuoteranno anche  nella vita adulta.

In ultimo è da citare  la teoria (più filosofica che scientifica, ma non per questo inutile)  che ci suggerisce   che la motivazione ad insegnare, ‘ l’ideale’, è sempre stata ed è  la spinta primaria che muove chi opera in uno dei settori più difficili, d’altro canto  grandi filosofi come Socrate   sapevano che non si insegna solo con il freddo intelletto ma anche con il cuore.

 

Bibliografia

  • Goleman D.,  Focus, , Rizzoli, Milano, 2013.
  • Goleman D., Dalai Lama, Emozioni Distruttive, Mondadori, Milano 2003.
  • Goleman D.,  Lavorare con L’intelligenza emotiva, Rizzoli, Milano, 1999.
  • Segal Z., Williams J., Teasdale J., Mindfulness,  Bollati Boringhieri, Torino, 2006.
  • Tomassini M. (a cura di), La Cura della Consapevolezza, Teorie e Pratiche della Mindfulness, Tecniche Nuove, Milano, 2012.
  • Gangemi A., Miceli S., Sprini G., L’Intelligenza, teorie e modelli, Editori Laterza,  Bari, 2003.
  • Paltone, Simposio, (a cura di Giorgio Colli),piccola biblioteca Adelphi, 1979.

 

Dott.  Ezio Recano- Psicologo, esperto in Psicologia Clinica, Modelli Cognitivi Integrati, Neuroscienze e Mindfulness

 

 

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