Il padre: una figura importante nello sviluppo infantile

Quando si parla di “figura chiave” nello sviluppo del bambino, ci si riferisce generalmente a quella materna. La madre infatti è la prima che ha un contatto con il bambino, già nella fase prenatale. È ella infatti la prima a percepire i movimenti del feto e a creare una sorta di prima comunicazione. Quando si pensa invece alla figura del padre, tendenzialmente la si considera come secondaria. Questo perché la società ha da sempre sottolineato, già nella famiglia cosiddette patriarcali, come la madre è colei che si occupa dei bambini, della loro crescita ed educazione. Il padre, in quest’ottica, viene sempre visto solamente come una figura autoritaria che non si preoccupa di gestire la famiglia in modo continuo e che, di conseguenza, non avverte il bisogno di considerare le numerose attenzioni che richiede occuparsi di un bambino. Quest’importanza del pater familias è delineata anche e soprattutto dalla religione: basti pensare alle sacre scritture e a come il padre era sempre descritto come una figura da temere e a cui obbedire,

Oggi però non è più così: il padre infatti è diventato una figura saliente nella vita e nella crescita  interiore del bambino. Quest’evoluzione è conseguente ad un cambiamento del modo di vedere la figura femminile. Infatti oggi, la donna ha il diritto di occuparsi del suo lavoro e dei suoi interessi, con parità possibilità economiche pari alla figura maschile; ella inoltre partecipa alla vita familiare, incrementando le risorse economiche attraverso la sua professione lavorativa;  questo necessita che l’uomo è una figura sempre più presente e più importante.

Numerosi studiosi si sono interessati all’importanza della figura paterna. Tra tutti, ricordiamo lo studioso Sigmund Freud che ha messo in rilievo, all’interno dei suoi studi, come la relazione padre-bambino ha un’importanza molto particolare.

Lo studioso, infatti, pone particolare attenzione all’importanza della figura paterna, in modo particolare all’interno della teoria dello sviluppo psicosessuale infantile. Essa è composta da cinque fasi:

  • Fase orale
  • Fase anale
  • Fase fallica
  • Fase di latenza
  • Fase genitale

 

Possiamo a questo punto prendere in considerazione la terza fase di questo sviluppo, dove il bambino comprende l’esistenza del mondo maschile e femminile e dove al contempo si sviluppa un complesso molto importante: quello di Edipo.  È proprio intorno ai tre anni di vita che il bambino ha bisogno del sostegno e dell’aiuto di entrambi i genitori per risolvere i suoi conflitti. È proprio grazie ad entrambi le figure genitoriali, secondo Freud, che il bambino riuscirà ad affrontare al meglio i suoi problemi diventando un adulto equilibrato.

http://www.affaritaliani.it/medicina/relazione-padre-bambino-i-bambini-che-assomigliano-al-padre-sono-piu-sani-529012.html

http://www.affaritaliani.it/medicina/relazione-padre-bambino-i-bambini-che-assomigliano-al-padre-sono-piu-sani-529012.html

Freud ritiene che al bambino serve l’aiuto di entrambi i genitori. Questo genera le basi per la sua personalità.

Per concludere quindi si può affermare come tutt’oggi si sia compresa l’importanza che la figura paterna rivesta nell’allevare i figli, al pari, di quella materna.

(Leggi anche: La paternità: un multiverso ancora in espansione)

 

Autrice: Eleonora Mazzitelli, Dott.ssa in Discipline Psicosociali

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.